Uno sguardo al passato
Torino è una città ricchissima di storia, dall'epoca dell'Impero romano fino alla recente Seconda Guerra Mondiale, passando per il periodo Rinascimentale e Risorgimentale. Per non dimenticare poi dell'importanza che la città ha assunto nel processo di unificazione della nostra nazione! Di conseguenza, il comune di Torino è ricco di edifici storici e palazzi, che oggi sono in gran parte adibiti a museo. Ecco di seguito un elenco dei principali edifici storici della città:

Palazzo Reale e Giardini Reali
Il Palazzo Reale, situato nella in una delle piazze principali della città, Piazza Castello, è il più importante tra le residenze sabaude piemontesi e venne progettato come residenza ducale tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento ad opera dell'architetto Ascanio Vittozzi.
Alla fine del Seicento Daniel Seiter viene chiamato per affrescare il soffitto della Galleria, che verrà chiamata anche Galleria del Daniel, e Guarino Guarini edifica la Cappella della Sindone per ospitare la preziosa reliquia. Nel Settecento viene chiamato, per alcuni interventi di modifica, l'architetto Filippo Juvarra, che realizzò la Scala delle Forbici e il Gabinetto Cinese.
Al tempo di Carlo Alberto (1831-1849) furono rinnovate, sotto la direzione di Pelagio Palagi, alcune sale del piano nobile, quali il Salone degli Svizzeri e la Sala del Consiglio. Nel 1862 fu realizzato il nuovo scalone d'onore. Con il trasferimento della capitale da Torino a Firenze e poi a Roma, il palazzo perse progressivamente le sue funzioni di residenza. Dal 1955 è stato in consegna alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici; oggi è parte dei Musei Reali.
Nella parte retrostante al palazzo si sviluppano i Giardini Reali, noti per la loro bellezza ed eleganza. Si sviluppano nella porzione tuttora racchiusa dai Bastioni, su una superficie complessiva di circa sette ettari. Il primo progetto risale all'epoca di Emanuele Filiberto di Savoia (1528-1580) e successivamente importanti modifiche furono effettuate alla fine del Seicento e nel 1886. Il percorso comprende il Giardino Ducale, a nord del Palazzo Reale, il Giardino delle Arti a est, risultante dell'ampliamento voluto da Carlo Emanuele II (1634-1675) e il Boschetto, nel settore nord-est, di epoca ottocentesca. L'arredo in pietra ha il suo fulcro nella fontana dei Tritoni di Simone Martinez (1756) con l'aggiunta di statue e panchine.
Per maggiori informazioni sui Musei Reali, potete consultare il sito ufficiale: https://www.museireali.beniculturali.it/palazzo-reale/ e https://www.museireali.beniculturali.it/giardini-reali/



Palazzo Madama
Situato a poca distanza da Palazzo Reale, sempre in piazza Castello, Palazzo Madama è un importante edificio storico della città. Ad oggi vi si trova il Museo civico d'arte antica.
il complesso sorge su quella che, al tempo dell'antica colonia romana di Julia Augusta Taurinorum, era chiamata la Porta Praetoria, dalla quale si accedeva al Decumano Maximo entrando dalla parte orientale. Qui si aveva accesso alla città dal lato del Po, che andava difeso a causa della sua posizione strategica; dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, la porta venne trasformata in una fortezza, atta alla difesa cittadina.
Secoli dopo, la fortificazione di Porta Decumana passò in proprietà dei Savoia-Acaja (ramo cadetto dei Savoia) che nella prima metà del XIV secolo lo ingrandirono a castello. Esso venne abitato per un breve periodo da Emanuele Filiberto di Savoia, ma in seguito, preferendo il Palazzo Reale, lo adibì a edificio per gli ospiti.
In seguito al ritorno dei Savoia a Torino, nel 1822 il palazzo divenne un osservatorio astronomico, fino a quando Carlo Alberto non lo destinò a sede del Senato Subalpino e quindi della Corte di Cassazione (1848); l'ultima seduta è datata 9 dicembre 1864.
A partire dal 1934, il palazzo è sede del museo civico d'arte antica, e nel 2014 si è stabilito il passaggio di proprietà dallo Stato Italiano alla Città di Torino.
Per maggiori informazioni, vi lasciamo il link diretto al sito ufficiale: https://www.palazzomadamatorino.it/it


Palazzo Carignano e Museo del Risorgimento
Palazzo Carignano, situato nell'omonima piazza del centro di Torino, è un ottimo esempio di architettura barocca piemontese, e ad oggi ospita il Museo Nazionale del Risorgimento italiano.
Il complesso venne costruito per ordine di Emanuele Filiberto di Savoia-Carignano, che commissionò l'opera all'architetto Guarino Guarini. I lavori iniziarono nel 1679, e dal 1694 esso divenne la dimore stabile dei Principi di Carignano: vi nacquero, infatti, i futuri sovrani Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II di Savoia.
Nel 1848 l'edificio venne destinato a sede della Camera dei deputati del Parlamento Subalpino: l'architetto Carlo Sada ne modificò dunque lo splendido salone delle feste.
Nel 1861, con l'apertura del primo Parlamento italiano, l'aula risultò troppo piccola e per questo vennero iniziati dei lavori per costruirne una più ampia con l'ampliamento del palazzo verso piazza Carlo Alberto. Il progetto venne affidato all'architetto Domenico Ferri: i lavori iniziarono nel 1863 e terminarono nel 1871; i deputati quindi nel frattempo si riunirono presso un'aula più provvisoria, costruita nel cortile su progetto dell'architetto Amedeo Peyron. Con il trasferimento della capitale a Firenze nel 1864, però, la grande aula non venne mai utilizzata per lo scopo per cui era stata progettata.
Successivamente il palazzo ospitò numerosi istituti e associazioni culturali. Dopo un lungo restauro, tra il 1988 ed il 2011, il Palazzo ospita la Soprintendenza ai Beni Culturali del Piemonte e il Museo nazionale del Risorgimento italiano.
Il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, fondato nel 1878, è il più antico e il più importante museo dedicato al Risorgimento italiano, nonché l'unico che abbia ufficialmente il titolo di "nazionale", come stabilito nel regio decreto del 1901. Il museo ebbe la sua prima sede permanente nel 1908 nella Mole Antonelliana, e fu trasferito definitivamente nel Palazzo Carignano nel 1938.
La tipologia dei reperti presenti è molto varia: armi, vessilli, uniformi, documenti a stampa e manoscritti e opere figurative. Il posto d'onore è rappresentato dalla Camera dei deputati del Parlamento subalpino, monumento nazionale dal 1898 e unico esempio originale al mondo delle aule parlamentari istituite dopo le rivoluzioni del 1848. I 2.579 reperti esposti al pubblico, selezionati tra i 53.011 appartenenti al museo, descrivono il percorso che portò all'unità d'Italia. Sono presenti riferimenti anche ad altre nazioni europee, che hanno acquisito l'indipendenza nel XIX secolo vivendo una stagione paragonabile a quella del Risorgimento italiano.
Ecco il link per accedere al sito ufficiale del Museo del Risorgimento: https://www.museorisorgimentotorino.it

